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Comunicato n° 535 del 13 ottobre 2017

Concluso il dibattito sull'elezione del nuovo Presidente della Regione

Seduta straordinaria del Consiglio del 13 ottobre 2017

Nella seduta pomeridiana del Consiglio straordinario del 13 ottobre 2017, convocato in via straordinaria per l'elezione del nuovo Presidente della Regione e degli Assessori, si è concluso il dibattito politico.

Per il Vicecapogruppo di UVP Nello Fabbri, «oggi ci auguriamo di dare un progetto di governo e di stabilità politica che si possa sviluppare nei prossimi anni. La Presidenza della Regione e due Assessorati particolarmente impegnativi affidati a uomini dell'UVP sono per noi motivo di soddisfazione e rappresentano lo sviluppo di un nostro lavoro di impegno, frutto di una logica politica e non di una spartizione di potere. Logica che è alla base della fondazione dell'UVP con il fine di promuovere un processo di cambiamento e che oggi vede un'ulteriore tappa nella sua evoluzione. La maggioranza nata dal 10 marzo ha lavorato bene, in particolare su alcuni dossier, ma non aveva la forza per affrontare l'approvazione del bilancio regionale che si preannunciava, per le note vicende dei rapporti con lo Stato, di difficile condivisione. Questa incertezza, insieme ad altri punti di attrito, si rifletteva negativamente sull'operatività del governo, una su tutte il Documento di economia e finanza regionale. L'UVP ha quindi cercato di stabilizzare la situazione dando vita ad un nuovo progetto che, oltre ad offrire una nuova prospettiva politica futura, potesse consolidare l'azione governativa attuale. Oltre a riunire la diaspora unionista, l'UVP voleva poi parlare a tutte le forze autonomiste valdostane per ricompattarle sotto l'unica bandiera della difesa dell'autonomia. Così non è stato: alcuni gruppi si sono allontanati, altri hanno proseguito il cammino con noi, avviando un progetto amministrativo, che oggi si concretizza e che traghetterà la Valle vero il prossimo futuro politico. Il progetto del Rassemblement non si ferma qui: è un progetto aperto a tutti coloro che credono nell'autonomia e che ritengono sia giunta l'ora di difenderla soprassedendo al passato, non per scordarlo ma per correggere ciò che ha diviso. Un progetto che deve risvegliare nei valdostani l'attualità e l'importanza dell'autonomia e che renda coscienti che dobbiamo conquistarla e difenderla quotidianamente. Un projet donc pour réunir et non pas pour diviser; un projet pour offrir un futur à notre Vallée.»

Per il Consigliere di AC-SA-PNV, Pierlugi Marquis, «questa è una Legislatura atipica che si può dividere in due fasi: la prima, caratterizzata da 4 governi alla ricerca di stabilità e continuità progettuale; la seconda ha avuto inizio il 10 marzo, quando abbiamo presentato un progetto di cambiamento. È stato un percorso difficile per il quale abbiamo speso molte energie. Abbiamo lavorato su varie tematiche: l'accessibilità, attraverso la predisposizione dell'accordo-quadro per la ferrovia e il contratto-ponte con Trenitalia, la possibilità di acquisire le quote della RAV al fine di ridurre i costi autostradali per turisti e valdostani; il Casinò, al quale abbiamo dato un'impronta di responsabilità e di razionalizzazione e ci auguriamo che si continui su questa strada per non riportare le lancette all'autunno scorso; lo sconto sulle bollette dell'energia grazie alla disponibilità di CVA e delle quali hanno beneficiato il 50 per cento dei  valdostani; l'edilizia, stravolgendo in questi sei mesi l'approccio dell'Assessorato e aprendo ad una visione non solo sociale ma volta alla crescita economica attraverso i mutui per la casa; la manovrabilità fiscale, portando a casa la norma di attuazione che consentirà di sviluppare una nuova economia, riducendo le tasse alle imprese valdostane. Auspichiamo che i messaggi lanciati siano recepiti dal nuovo governo perché vanno a favore di tutta la comunità.» Il Consigliere è poi entrato nel merito del nuovo progetto politico: «L'autonomia è patrimonio di tutti i valdostani; autonomia significa responsabilità, capacità e coraggio di decidere. Questo progetto è verticistico, guarda al 42 per cento per avere il premio di maggioranza, non per dare un futuro alla Valle d'Aosta. Noi, non siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo, ma abbiamo fatto un tratto di strada. Mi auguro che siano portate avanti le iniziative avviate nell'interesse dei valdostani. Oggi, mi aspettavo un po' di autocritica: invece, neanche una parola sui trasformismi. Il cambiamento lo si può contrastare, ma non fermare. La Valle d'Aosta ha bisogno di guardare al futuro, non di tornare al passato.»

Il Vicecapogruppo dell'UV Aurelio Marguerettaz ha rappresentato «la volontà di impegnarsi e agire. Il mondo non è iniziato il 10 marzo e sicuramente non finirà il 13 ottobre. In questo lasso di tempo non sono state fatte solo cose negative, proprio come prima del 10 marzo e dopo il 13 ottobre. Nei discorsi di oggi ho sentito il giacobinismo peggiore, in cui si è integralisti, in cui da una parte c'è il bene e dall'altra il male. Chiedo all'ex maggioranza di guardare a ciò che si è fatto in questi mesi: avete compiuto delle azioni basandovi su quanto già imbastito. È insopportabile sentirvi disconoscere il bene fatto in Valle d'Aosta grazie all'Union Valdôtaine e all'autonomia, così come sentirvi dire che siete stati voi a dare la svolta, mentre invece avete solo cambiato il vestito. Andateci piano con le promesse elettorali. Il nostro è un progetto credibile, nobile, che vuole unire tutti i valdostani, stanchi di questa politica, ma anche delle lotte tra di noi. Chi è senza peccato scagli la prima pietra: oggi dobbiamo essere tutti più prudenti. In questi mesi ci avete insegnato che le leggi possono essere approvate in due o tre giorni, che le audizioni possono essere ritenute non necessarie, Consigli in cui non ci sono urgenze. Noi vogliamo occuparci dei problemi dei valdostani; uno su tutti, avere da ANAS la garanzia per cui il Colle del Gran San Bernardo resti aperto finché non c'è la neve, in modo da evitare disastri per i lavoratori, per il turismo e l'economia locale. Cerchiamo, tutti insieme, maggioranza e opposizione, di pensare alla nostra comunità.»

Per il Consigliere di ALPE Alberto Bertin, «non ci sono più parole per descrivere questa Legislatura: è già stato detto tutto e abbiamo visto di tutto. Questa Legislatura è nata male e finisce peggio, producendo solo caos. Oggi, a pochi mesi dalla sua fine, la situazione si aggrava ulteriormente. Situazione che fa male alla politica, che la allontana dai cittadini. Tutto legittimo dal punto di vista formale, ma censurabile sotto il profilo politico. Non credo che il raggiungimento del 42 per cento si possa considerare un programma politico: governare non è solo un problema di numeri, ci vogliono una visione, un'efficacia amministrativa e degli obiettivi chiari. Oggi, nascono una maggioranza debole e un governo altrettanto debole, grazie anche alla presenza dell'UVP, che è notoriamente molto volubile. È una minestra riscaldata, senza nessuna novità, con le stesse facce, addirittura negli stessi posti. Debole è anche il Presidente incaricato Laurent Viérin, che non ha una legittimazione popolare: faceva, infatti, parte dell'alleanza che aveva perso le elezioni del 2013. Il neo Presidente non è legittimato da un voto popolare, ma dal passo indietro di Rollandin, cosa ben diversa. Questo nuovo Governo è un'altra brutta pagina di questa Legislatura.»

Il Capogruppo di AC-SA-PNV, Antonio Fosson, ha espresso «dispiacere per questa conclusione di un progetto iniziato insieme per cambiare un metodo, per risolvere almeno alcune urgenze e poi andare ad elezioni anticipate. Ma l'entrata in vigore della nuova legge elettorale ha posto dei problemi. È giusto parlare di autonomia, ma non so quanto sia proficuo stringere un patto a fine Legislatura, anche perché non basta parlare di difesa dell'autonomia, bisogna agire, in primis modificando lo Statuto o pensando a norme di salvaguardia. Non è un percorso semplice, per cui forse era meglio sottoporlo prima agli elettori. I numeri hanno condizionato il funzionamento di questo Consiglio, è utile pensare ad una stabilità, ma non sono le cifre a dare sicurezza e questo susseguirsi di maggioranze lo dimostra: nel giugno 2016 la maggioranza contava su 26 voti, ma è durata poco. La squadra presentata oggi non ha discontinuità, se non nel Presidente. Confuso anche il ruolo del Presidente del Consiglio, che non sappiamo se lascerà il posto a qualcun altro. Forse chi ha compiuto il passo indietro non lo ha fatto di sua sponte e comunque ha aspettato troppo. I giovani devono ancora aspettare. Noi ci saremo, soprattutto nelle sedi in cui potremo confrontarci e dialogare. La nostra sarà un'opposizione serena, costruttiva, auspicando di trattare i problemi dei valdostani, portando la nostra esperienza, entrando nei meriti delle questioni e non restando sul piano ideologico.»

La Conseillère de ALPE Chantal Certan a souligné que «le renouveau valdôtain ne s'interrompt pas, aujourd'hui c'est seulement une secousse pour qu'une nouvelle ère de la Vallée d'Aoste commence au printemps 2018. Une secousse pour apaiser l'appétit des lions et les exigences d'une soi-disante nouvelle politique qui se cache derrière les nécessités des citoyens. Le projet de renouvellement ne s'interrompt pas pour des questions de principe, pour des raisons politiques ou administratives, mais plutôt pour des raisons électorales. Pour cette politique, il ne faut pas gagner la confiance des citoyens avec des programmes; pour gagner les prochaines élections, il faut y arriver "en étant à la Présidence de la Région". On rassemble aujourd'hui ceux qui se ressemblent. Nous avions cru que le rassemblement devait se faire en partageant des programmes et des principes, non pas des places. Quand nous avons accepté le défi le 10 mars, j'avais des réserves, mais je connaissais l'importance de devoir le faire du moment que le Gouvernement avait démissionné. ALPE a su démontrer d'être une force de gouvernement constructive et de savoir travailler. Nous regarderons attentivement à ce qui se passe.» Ha quindi proseguito: «Mi spiace che questo settimo governo inizi già con un programma d'urgenza: un'operazione capricciosa, di vertice, di spartizione di potere. Anche la questione dei 25 mila euro è inquietante e mi auguro che venga fatta chiarezza nel più breve tempo possibile. Speriamo che sia l'ultimo colpo di coda di irrequieti, affetti probabilmente da deliri di onnipotenza, e mi auguro che il complesso di Edipo sia superato definitivamente e che dopo tanto saltellare da un Assessorato all'altro si riesca a trovare la pace dei sensi per qualche mese. In questi 7 mesi, noi non abbiamo perso tempo: chi si avvicenderà troverà del lavoro portato avanti, in ambito scolastico si è lavorato alacremente sull'alternanza scuola-lavoro, siglando accordi con le imprese, la revisione della "adaptations" è pronta perché ci siamo messi all'ascolto della scuola. L'accordo Stato-Regione per il Programma operativo nazionale è pronto, si potrà andare a siglarlo a fine mese e avremo i sette milioni e mezzo per la dispersione scolastica e l'educazione degli adulti che aspettavamo da almeno due anni. È pronta la programmazione triennale dei corsi di Istruzione e formazione professionale, al fine di poter programmare meglio l'orientamento. Nel settore culturale, abbiamo rifinanziato la legge 27/1993 (contributi per patrimonio edilizio artistico, storico ed ambientale) per i privati e per i Comuni e stavamo rivedendo la legge sulle biblioteche, oltre ad aver modificato la norma sulla Film Commission. Molto è ancora da fare, ma la strada per una nuova stagione della scuola e della cultura è stata tracciata. Questo è solo un arrivederci e in primavera, fortunatamente, la parola passerà finalmente ai valdostani.»

Il Consigliere di EPAV André Lanièce ha evidenziato: «Questa maggioranza è basata su veri progetti politici, non su collanti che volevano solo destituire il Presidente Rollandin: per noi la vera politica agisce per i cittadini e non contro le persone. C'era da aspettarsi la fine precoce del governo del 10 marzo: l'UVP ne ha dettato la fine facendolo alla luce del sole e non in incontri carbonari, come ha fatto la precedente maggioranza che ha generato il governo Marquis. Il nostro è un progetto politico che non guarda solo all'immediato, ma al medio-lungo termine e ciò è possibile perché c'è omogeneità di vedute politiche tra le forze che oggi lo presentano; forze che si sono impegnate a guardare oltre, che si vogliono proporre unite alle prossime elezioni. Il nostro intento è quello di rigenerare il governo della cosa pubblica, di dare soluzioni non più procrastinabili ai problemi urgenti Sono tanti i dossier da affrontare, ma noi confidiamo nella capacità degli uomini e delle donne ai quali oggi affidiamo la responsabilità di governare. Una cosa è certa: se i cittadini ci daranno il voto, noi non li tradiremo, come hanno fatto invece i fuoriusciti dall'UV o la Stella Alpina. I cittadini hanno bisogno di una classe politica seria, capace di lavorare per i cittadini e per la Valle d'Aosta, per il rilancio della sua economia e del suo welfare. Ci impegniamo a lavorare per creare un senso di vicinanza e di condivisione con i cittadini: sono questi i fattori che generano fiducia. Per noi è fondamentale privilegiare i progetti, le idee e i contenuti: è questo che conta in politica. Oggi, inizia la stagione delle "formichine" e finisce quella delle "cicale".»

Il Capogruppo dell'UVP Alessandro Nogara ha osservato: «Abbiamo parlato di tutto ma ben poco di politica. Sono stufo di sentire paternali da parte di colleghi, soprattutto da parte di chi, in questi anni, non ha mantenuto la stessa linea. Con quello che è successo in questi giorni, come avremmo fatto a votare il bilancio? Forse volevate un bilancio provvisorio? Non c'era una maggioranza, piuttosto che andare avanti alla giornata, in questi mesi ho invocato le elezioni anticipate. Qualcuno ha voluto fare il Robin Hood, eppure si parlava di coesione. Io non vedo pretesti nel nostro nuovo progetto, ma piuttosto è l'ex maggioranza che accusa e divide. Il nostro obiettivo invece è quello di unire: réunir et réussir, sin dal 2012. Siamo andati avanti da marzo, anche quando non eravamo d'accordo, come nel caso del Casinò, le cui sale restano vuote. Oggi, in quest'Aula ho sentito tanta campagna elettorale. Il nostro progetto non si è del tutto realizzato come auspicato perché non vi hanno aderito tutte le forze politiche, ma prosegue col nostro impegno. Ci hanno accusato di voler far tutto noi, ma mi chiedo cosa sarebbe successo altrimenti.»

Il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin a exprimé de la gêne à l'égard du débat: «On a beaucoup parlé d'aspects personnels et peu d'aspects politiques. Je veux rappeler que la loi électorale a été approuvée grâce à la contribution de presque toutes les forces politiques: son objectif était, en effet, celui de garantir, grâce à la prime de majorité, une stabilité gouvernementale, et cela afin d'éviter tout ce qui s'est passé au cours de cette Législature. Dans sa première partie, il y a eu des gouvernements qui étaient conséquents au résultat électoral, par contre le gouvernement né le 10 mars ne l'était pas. Pour nous, ce gouvernement a été une parenthèse "d'annunci" et "de nomine". Aujourd'hui on veut réparer à cette situation. En confirmant les Conseillers qui étaient déjà présents dans les gouvernements précédents, nous avons voulu donner continuité et confiance aux personnes qui ont des compétences et qui connaissent les dossiers.» Ha quindi proseguito: «La gente si aspetta che questo nuovo governo cominci subito a lavorare e io credo che troveremo il modo di produrre dei risultati. Senza troppe parole, ma con fatti. Perché quando si vuole strafare a livello dialettico, di solito si fa un buco a livello pratico. Noi riteniamo che questo governo darà forza al nostro progetto politico e cercheremo di dare delle risposte ai cittadini. Noi come Union Valdôtaine lavoriamo sui principi, non facciamo la guerra contro qualcuno. Perché la rabbia, in politica, non paga

Il dibattito è concluso. Si procede ora al voto.

SC-MM