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Comunicato n° 118 del 20 febbraio 2018

Interpellanza sulla riduzione del tasso della "mortalità evitabile"

Seduta consiliare del 20 febbraio 2018

Nella seduta consiliare del 20 febbraio 2018, il gruppo ALPE ha interpellato l'Assessore alla sanità in merito alla riduzione del tasso della "mortalità evitabile", ovvero dei decessi avvenuti prima dei 75 anni per cause prevenibili o trattabili con interventi di prevenzione primaria, diagnosi precoce e terapia o altra assistenza sanitaria.

Osservato come il rapporto MEV 2018 collochi la Valle d'Aosta fra le peggiori regioni d'Italia e che i dati, sia per i maschi che per le femmine, siano di gran lunga peggiori rispetto alla media italiana ponendoci al diciottesimo posto, il Capogruppo ha chiesto di conoscere le valutazioni in merito, se nell’ultimo triennio l’Amministrazione regionale abbia assegnato all’Azienda USL obiettivi attinenti alla problematica in questione e quali misure si intendano attuare per mutare la preoccupante classifica, che mette in luce le criticità della prevenzione sanitaria in Valle d'Aosta.

L'Assessore alla sanità, concordato sul fatto che i dati dicono che la quota di decessi vede la Valle d'Aosta in difficoltà, ha spiegato che gli interventi per far fronte alla mortalità evitabile sono suddivisi in tre gradi di prevenzione, partendo dalla promozione di corretti stili di vita, passando dalla diagnosi precoce al ricorso alle strutture sanitarie. Vista la complessità dei temi da affrontare, Luigi Bertschy ha affermato l'importanza di effettuare una lettura differenziata dei dati per cause di mortalità, in modo da fare una valutazione analitica, riscontrare le criticità e mettere in atto gli interventi dovuti.

L'Assessore ha riferito che i dati del rapporto MEV 2018 si riferiscono al 2015 sulla mortalità evitabile in Valle d’Aosta, confermando il dato medio nazionale che vede i maschi superare le femmine di grande misura su questa specifica mortalità: i maschi valdostani deceduti hanno perso, mediamente, 25,97 giorni di vita contro i 13,68 delle femmine; i corrispondenti valori medi nazionali per i maschi sono di 23,36 giorni e per le femmine 13,42 giorni. La Valle d’Aosta, ha sottolineato Bertschy, presenta valori inferiori alla media nazionale e per entrambi i generi per la componente “trattabile”, ma registra, nel 2015, dei livelli particolarmente elevati, al confronto delle altre Regioni, per la componente “prevenibile”. Diversa e opposta è invece la situazione per le cause di morte che potevano essere evitate con maggiore prevenzione; il differenziale rispetto alla media nazionale è quindi più elevato anche se è più ampio tra i maschi valdostani che non tra le valdostane.

L'Assessore ha evidenziato che sono stati già programmati a livello regionale, e in parte attuati, progetti di prevenzione primaria, che vedranno i loro frutti nel corso dei prossimi anni poiché l’effetto degli interventi non possono che essere stimati nel medio periodo.

Luigi Bertschy ha quindi parlato del Piano regionale della prevenzione 2016/2020, specificando le varie azioni che riguardano direttamente e indirettamente la riduzione della mortalità evitabile, articolate in sei programmi.

Il Capogruppo di ALPE, nella replica, ha affermato che questa situazione preoccupa tutti e esige un cambio di marcia. La risposta dell'Assessore, per Albert Chatrian, ha solo delle buone intenzioni e a fare la differenza sono i dati, non ci sono a monte priorità e non sono specificate le modalità per raggiungere gli obiettivi. Chatrian ha sostenuto che è arrivato il momento di essere più coraggiosi, di smettere di affrontare esclusivamente l'ordinaria amministrazione e di darsi finalmente delle priorità per fermare il trend negativo del sistema Valle d'Aosta.

MM